giovedì 2 giugno 2011

Governo affetto da schizofrenia paranoide: la diagnosi è questa

Nel post Il paradosso in politica: come comunica il leader-proprietario avevo prefigurato questi tre scenari:

primo scenario: la paralisi dei rapporti;
secondo scenario: garanzie immunitarie in cambio di rinuncia alla leadership.
terzo scenario: patto di fedeltà (congiura) per far fuori il leader-proprietario.
Dopo le notizie di ieri sera, è chiaro che siamo davanti al primo scenario: il partito-azienda si piega ancora una volta al suo leader-proprietario. A questo punto, senza possibilità di essere smentiti nei prossimi giorni, possiamo tranquillamente diagnosticare lo stato di "malattia" nel quale versa questo partito e il suo leader: "comunicazione schizofrenica". Secondo una scuola di pensiero, i sintomi della schizofrenia sono: "disordine del pensiero", "funzione dell'Io debole", ecc. Per la Pragmatica della comunicazione, gli effetti comportamentali, che possono essere prodotti con maggiore probabilità da questo stato, sono i seguenti: chi è affetto di questo stato, andrà alla "ricerca dei fenomeni più improbabili e senza alcuna attinenza col significato e gli elementi che cerca di rintracciare". E fin qui mi sembra che ci siamo perfettamente: di fronte a una sconfitta elettorale di enorme proporzione, anziché rintracciare le cause reali che l'hanno provocato, si va alla ricerca di "fenomeni improbabili" che non hanno alcuna attinenza con il quadro della situazione: colpa dei media, colpa di Annozero, colpa dei candidati, colpa della congiuntura economica, colpa della Lega, colpa di Tremonti, ecc. ecc. Insomma, il quadro clinico della situazione nella quale versano il leader-proprietario e il partito-azienda potrebbe essere descritto come "schizofrenia paranoide". L'incapacità a misurarsi con la realtà e la complessità dei fatti conduce a una semplificazione infantile di quanto accade intorno, evitando così una presa di responsabilità chiara e precisa (ci si comporta un po' come si comporta un bambino quando combina un disastro dentro casa e che cerca di addossare la colpa alle cose più inverosimili). 
La comunicazione schizofrenica rende dunque incapace di "distinguere tra ciò che è banale e ciò che è importante, ciò che è plausibile e ciò che non lo è". Questo ultimo aspetto lo si può verificare nella decisione di nominare un segretario unico: chi l'ha compiuta crede di poter superare la crisi in cui versa dando un ritocchino al partito, o un "contentino" a questo o a quest'altro, immaginando che magicamente le cose si metteranno subito a posto. Tuttavia, la cosa più grave per noi è che questo stato schizofrenico comporta una scissione completa dalla realtà effettuale: chi è affetto da questo stato è portato a vivere in un mondo tutto suo, in un mondo separato dalla realtà, in un mondo in cui accadono cose che al mondo reale non importa assolutamente nulla. Insomma, la schizofrenia conduce a vivere in un mondo autoreferenziale, un mondo impermeabile a ogni tipo di critica, e dove i problemi sono visti con un cannocchiale a rovescio: quelli grandi vengono rimpiccioliti e quelli piccoli ingigantiti.

A titolo di informazione allego alcune definizioni riprese da Wikipedia sulla Schizofrenia paranoide in campo medico.

Altre informazioni

Partendo dalla premessa che è impossibile non comunicare, G.Bateson, P.Watzlawick e la Scuola di Palo Alto (California) hanno ipotizzato che la schizofrenia nasca da una forma patologica della comunicazione interpersonale detta di "doppio legame" (double bind) caratterizzata da:
l'individuo è coinvolto in un rapporto intenso e di importanza vitale con un altro individuo - ad es. bambino/madre -, rapporto nel quale l'esigenza è quella di capire l'altro e di rispondere in maniera adeguata;
la persona sovradeterminante che partecipa al rapporto emette segnali incongrui, inadeguati, contraddittori, di due tipi di ordine uno dei quali nega l'altro;
l'individuo subordinato diventa incapace di discriminare e analizzare i messaggi che riceve;
quindi è posto in una continua condizione di profondo dilemma e angoscia; questa condizione disconferma l'individuo fin dalle prime fasi dell'infanzia impedendogli di formarsi un io solido e portandolo alla convinzione che tutta la realtà possa essere paradossale e innescando quindi dei comportamenti conseguenti a questa paradossalità.

4 commenti:

Lara ha detto...

Ciao Bruno. Hai dipinto un ritratto perfetto.
Purtroppo mi sembra che le cure per la schizofrenia siano ancora poco efficaci.
E il vero problema rimane che nessuno ci prova neppure a dichiararlo malato.
Buona giornata!
Lara

oude ha detto...

caro Bruno, avrai capito da molto tempo che quello che cerco di svolgere in questo tuo blog è la funzione di "piombo nelle ali": siccome sei una persona pulita, piena di ideali ed ancora capace di indignarti di fronte alle cose che ti sembrano "storte" rischi di invocare per la politica principi e valori che di fatto non esistono, da qualsiasi parte ci si schieri, e che in qualche modo rischiano di farti volare "troppo in alto", stile Icaro, col rischio che sappiamo
chi si dedica alla politica nell'attuale stato delle cose oltre il generico ed "abusato" bene comune cercherà di perseguire un ben più "concreto" bene personale, presente o futuro
è un'aspettativa legittima, quando non smodata o irrispettosa delle leggi vigenti, anche se personalmente preferirei una classe politica "precaria", con mandato molto breve e molto ben retribuito, per stimolare lo spirito di "servizio" anziché la probabile (e tenacemente perseguita) sistemazione a vita, spesso anche per i possibili epigoni non particolarmente dotati (vedi il Trota)
lungo preambolo per "giustificare" alcune considerazioni a margine del tuo quadro apocalittico

# lo si può verificare nella decisione di nominare un segretario unico

a me sembra un passo avanti verso la democratizzazione di un partito-azienda che lo allinea almeno formalmente agli altri partiti tutti dotati di un segretario
la discussione potrebbe riguardare la qualità della persona prescelta (fotocopia del padrone) e la modalità di nomina (motu proprio e non votazione congressuale)
ma vogliamo dargli il tempo di crescere democraticamente? ;-)

## il quadro clinico della situazione nella quale versano il leader-proprietario e il partito-azienda potrebbe essere descritto come "schizofrenia paranoide"

mi sembra una diagnosi troppo severa dal momento che cercare di minimizzare la sconfitta è "umano, troppo umano"
non è la lucidità che manca agli uomini di Berlusconi ma, molto probabilmente, il coraggio di "accettare" la realtà: la politica non esiste più perché da anni asservita ai soli interessi di B.
tutte le bugie, i salti mortali dialettici che i vari commentatori di parte sono costretti a dire e fare, non sono sintomi di "follia" ma di codardia intellettuale: il re da anni è perfettamente nudo ma si continua a magnificarne le splendide vesti!
quanto a "visionarietà" anche gli esponenti del PD non scherzano: i peana di vittoria intonati da Bersani e soci non ti sembrano un po' fuori della realtà (il PD è nella sostanza il grande sconfitto, perché dove esalta presunte vittorie trascura di riferire che sono state ottenute "a dispetto" dei propri candidati)?
e la richiesta di dimissioni di un governo, basato sui guai di B., non può che riuscire inascoltata dal momento che il sunnominato resta immerso nel mare di guai da cui la politica, da lui pilotata, lo sta momentaneamente salvando?
come vedi un po' di "idee paranoiche", intendendo la forma più benigna di malattia come "difficoltà a leggere la realtà" allignano anche nella testa dei nostri bonari "smacchiatori di giaguari"

caro Bruno, mi dispiace sentirti così pessimista: non è successo niente di veramente "nuovo" da produrre sentimenti angosciosi sul futuro di questo governo; i politici "devono" essere "moderatamente" carogne, bugiardi, egoisti e traditori: altrimenti chi glielo fa fare di truccarsi ogni giorno per questa oscena recita?

scaglie poetiche ha detto...

Ciao Lara, la cura sta nelle nostre mani, o meglio nelle nostre matite quando andiamo a votare.
Buona Festa della Repubblica.

scaglie poetiche ha detto...

Caro Oude, io insisto: la diagnosi della comunicazione patologica tra il capo e il suo partito-azienza è "schizofrenia paranoide";
1)non accettano la realtà della sconfitta
2)sono alla continua ricerca di un colpevole
3) minimizzano quanto è avvenuto (arma dell'oblio)
4) fuggono dalla realtà
5) pensano di risolvere i problemi con qualche ritocchino ("la svoltina" intitolava un giornale; facile fare la battuta: "la sveltina"!),
etc. etc.
Io analizzo come il prossimo comunica/si comporta, a volte con estrema serietà, altre volte con ilarità, per cui "se non è la lucidità che manca agli uomini di Berlusconi ma, molto probabilmente, il coraggio di "accettare" la realtà", questo può essere una mia, una tua idea; io osservo ciò che l'altro comunica, l'intenzione che si cela dietro quella comunicazione è una mia attribuzione che non sono in grado di verificare; anch'io posso immaginare che ci sia dietro la volontà di minimizzare al massimo quanto è avvenuto, nell'illusione di credere che tra qualche mese tutto sarà archiviato; ma rimuovere un problema non coincide con la sua soluzione; e la rimozione del problema è tipico di un atteggiamento infantile; ecco, io valuto o osservo questo atteggiamento conseguenza di un comportamento, che in precedenza ho definito vittima di un'ingiunzione paradossale tra il capo e il suo partito. Insomma, Oude, come avrai capito a me piace analizzare la politica con altre categorie, diverse da quelle usate dalla "scienza della politica", ecco perché difficilmente scrivo commenti che si possono leggere solitamente su quotidiani o riviste di politologie; è il mio diverso approccio analitico che è diverso, ma non sono affatto un "idealista" nel senso in cui veniva descritto Talete quando per guardare troppo in alto finiva per cadere nella buca e deriso dalla famosa servetta trace! Un caro saluto

A mio fratello Vincenzo...

La mia anima serena come luce che penetra nel cosmo non arriva mai a una meta, ma viaggia solitaria in mezzo a tante nebulose planetarie, e ...