Per chi non l'avesse letta segnalo questa lettera di Fabio Fazio su La Repubblica Perché non vogliono farmi fare "Che tempo che fa"
In vista di un probabile scontro elettorale alle prossime elezioni politiche, è meglio smantellare tutti quei programmi ritenuti "scomodi" dall'attuale proprietario di Mediaset (nonché presidente del consiglio). I vantaggi che ne derivano sono duplici: da un lato si fanno fuori trasmissioni che possono inficiare le favole narrate dal governo, e dall'altro si eliminano dall'offerta televisiva dei forti concorrenti, in modo che trasmissioni come "Il grande fratello" e altre possono aumentare negli ascolti e quindi aumentare gli incassi degli introiti pubblicitari. Qualcuno da tutta questa operazione trarrà un duplice beneficio: i milioni di euro guadagnati con la pubblicità servono a finanziare la propria offerta politica, e la propria politica serve ad aumentare gli indici d'ascolto delle proprie televisioni.
Tutto questo a dispetto di milioni di telespettatori che pagano il canone e che lo si vedranno aumentare alla fine dell'anno. Così, siamo "costretti" a sorbisci i ferrara, i minzolini, i paragoni, gli sgarbi, a cui si aggiungeranno altri probabili candidati "non faziosi". Poi, se questi conduttori non vi sono graditi, potete cambiare canale e vedere "gratis" (come scrive un giornalista non fazioso come Belpietro) i conduttori di mediaset. Qualcuno s'appella a La7: ma chi controlla il mercato delle inserzioni pubblicitarie quando ci mette a farla "saltare"? E, poi, si può vincere una battaglia navale se la tua flotta dispone di qualche incrociatore e quella dell'avversario ha tre corazzate, due incrociatori e una portaerei?
Ovviamente, questa analisi si rifa a uno scenario vecchio della comunicazione. Gli "esperti" del premier in queste ore, immagino, gli staranno spiegando che il messaggio politico passa sempre meno attraverso la televisione generalista e sempre più attraverso la rete. Per citare un esempio, la "casalinga" degli anni Novanta che si lasciava incantare dallo stile comunicazionale "dell'uomo che si è fatto da solo" non è che non ci sia più, per esserci c'è ancora, ma adesso ha un figlio o un nipote che s'informa dalla rete (quando non è lei stessa a farlo), che le dice che quello che passa attraverso la tv è un cumulo di sciocchezze. Le tesi del capo del governo sono smontate pezzo per pezzo dalla rete, la sua propaganda politica viene irrisa, i suoi messaggi sono ripresi e rimessi in un altro contesto che li depotenzia. Una televisione monocorde perde di credibilità sul piano della comunicazione, si incaglia nel paradosso del mentitore: la tv dice che tutto ciò che la tv afferma è falso. Voglio dire anche quell'unica volta su cento che la tv afferma una cosa vera comunque verrà considerata non attendibile: anche quando afferma che a Piovarolo c'è il sole comunque si è scettici fino a quando non si trovi un'altra possibilità per verificarne la veridicità. E, infine, finisce col fare un danno a se stessa, perché finisce con l'allontanare da sé un numero sempre maggiore di telespettatori.
La rete è diventata la sfera pubblica dove si forma l'opinione pubblica: l'informazione della carta stampata e televisiva è un tipo di informazione limitata, gerarchica, unilineare, ed eterodiretta; l'informazione che passa sul web è illimitata, multilineare e autodiretta. In Italia, il primo ad aver capito questa svolta epocale è stato Beppe Grillo: il suo è il primo movimento nato nella e alimentato dalla rete.
La rete è diventata la sfera pubblica dove si forma l'opinione pubblica: l'informazione della carta stampata e televisiva è un tipo di informazione limitata, gerarchica, unilineare, ed eterodiretta; l'informazione che passa sul web è illimitata, multilineare e autodiretta. In Italia, il primo ad aver capito questa svolta epocale è stato Beppe Grillo: il suo è il primo movimento nato nella e alimentato dalla rete.
Il duo B&b questa rivoluzione ancora non l'ha compresa appieno e crede che basta mettere un po' di bavaglio all'informazione televisiva per riconquistare il consenso perduto. Tuttavia, una volta che anche il duo B&b comprenderà questa svolta rivoluzionaria dirigerà tutta l'attenzione al web per limitarne la forza dirompente. Se questo governo passerà la tempesta che s'annuncia vedremo che i prossimi disegni di legge andranno in questa direzione: come esercitare un controllo sul web.
1 commento:
# l'informazione che passa sul web è illimitata, multilineare e autodiretta
vero ma proprio per questo altamente "infiammabile" cioè, non essendo possibile costringerla entro limiti "istituzionali" precostituiti ( neanche la Cina ci riesce) può (e sarà sempre di più) suscettibile ad un nuovo modo di "indottrinamento" delle masse, non più dall'alto ma paradossalmente dal basso
una volta che i signori dell'etere avranno realizzata la nuova situazione TV-rete, sguinzaglieranno alla grande gli stessi "giornalisti non faziosi" di cui parli, semplicemente traslocandoli sul nuovo mezzo di comunicazione; e tu sai meglio di me quanto sia vulnerabile ai "cattivi maestri" dal momento che nessuna notizia è "sicura" potendo chiunque diffondere notizie tendenziose quando non assolutamente false in ogni ramo dello scibile e quindi anche in politica (Wikipedia insegna)
quindi caro Bruno, attento ai colpi di coda della bestia ferita e speriamo che le tue previsioni abbiano un alto tasso di credibilità "verificabile".
grazie per tutto l'ardore che ci hai dimostrato in occasione di questi referendum
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