lunedì 18 maggio 2020

Viandante - Antonio Machado


Tutto passa e tutto rimane,
però il nostro è passare,
passare facendo sentieri,
sentieri sul mare.

sabato 16 maggio 2020

I diari di Franz Kafka


"Io ho potentemente assunto il negativo del mio tempo che mi è certo assai vicino e che io non ho il diritto di combattere, ma, in certo modo, di rappresentare".
Così scriveva Kafka nei suoi diari. Ma rappresentare il negativo non equivale, in un certo senso a combatterlo, non è l'unica maniera che al poeta rimane di essere partecipe del proprio tempo per svelarne i mali?

venerdì 15 maggio 2020

sabato 2 maggio 2020

Arco teso... Omaggio a #Nietzsche



La mia condizione è d'essere un Arco,
strumento di vita che genera morte,
ma anche fonte d'infinite metafore.
Metafore che sanno di passaggi,
perché io stesso sono un passaggio,
dalla vita alla morte,
dall'amore all'odio,
passaggio di archi e di trionfi,
di giochi e d'armonie,
passaggi storici, epocali,
passaggio della forza terrena
che attraverso il corpo in tensione
tra due estremità fa scoccare la sua freccia implacabile.

venerdì 1 maggio 2020

A Giordano Bruno - Versi di Bruno Corino

Tra lo infinito Cosmo e questa vita breve, la stretta
è uguale, niente si biforca, ma tutto s'attorciglia,
come due moti che s'intrecciano in un nodo
viaggiano e spaziano nel voto
senza meta e senza sosta;
ma la picciol_mente s'ostina
a ricercar ne lo immenso
la causa, lo principio, la fonte
che la salvi e che la elegga a Nume
prendendo della lettera di Pitagora
lo sinistro lato che la svia
e le fa perdere la vista de lo lume.
Acciò non sa che togliendo lo limite
che divide l'esser da se stesso
la sua libertate si dischiude,
ed essa mente come per magia
s'infinitizza vincendo la paura
che la teneva avvinta alla catena.
...e nulla più frena lo suo furor

giovedì 30 aprile 2020

Portami il girasole - Eugenio Montale





EUGENIO MONTALE, Ossi di seppia (Torino, Piero Gobetti Editore 1925).
Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.

Esperienza della morte - Rainer Maria Rilke

Esperienza della morte

Nulla sappiamo di questo svanire
che non accade a noi. Non abbiamo ragioni
– ammirazione, odio oppure amore –
da mostrare alla morte la cui bocca una maschera

di tragico lamento stranamente sfigura.
Molte parti ha per noi ancora il mondo. Fino a quando
ci domandiamo se la nostra parte piaccia,
recita anche la morte, benché spiaccia.

Ma quando te ne andasti, un raggio di realtà
irruppe in questa scena per quel varco
che tu ti apristi: vero verde il verde,
il sole vero sole, vero il bosco.

mercoledì 29 aprile 2020

La Roma dei poeti e degli scrittori del Novecento (Pirandello, Gadda, Pasolini)


Potrebbe essere questo il titolo da dare a un ciclo di lezioni dedicato al modo in cui taluni narratori e poeti hanno rappresentato e/o descritto la città di Roma. Una città in genere, e Roma in particolare, non è solo un luogo geografico, ma soprattutto è, o può rappresentare ed esprimere, un “simbolo”, oppure essere allegoria di una condizione umana ed esistenziale. Ma la città è anche erlebnis, ossia esperienza vissuta. Senza dubbio, per il fatto di essere una città carica di storia e di cultura millenaria, Roma è un simbolo” allo stesso modo in cui è erlebnis.

martedì 28 aprile 2020

Gèrard De Nerval - El desdichado





Gèrard Nerval
Io sono il Tenebroso, – il Vedovo, – lo Sconsolato,
Il Principe d’Aquitania dalla torre abolita:
La mia unica Stella è morta, – e il mio liuto
è stellato del Sole nero della Malinconia.

Nella notte del Sepolcro, Tu che mi hai consolato, Restituiscimi Posillipo e il mare d’Italia,
Il fiore che al mio cuore sconfortato tanto piaceva,
E la pergola ove il pampino s'intreccia alla rosa.

domenica 19 aprile 2020

Vincenzo Cardarelli - Passato

I ricordi, queste ombre troppo lunghe
del nostro breve corpo,
questo strascico di morte
che noi lasciamo vivendo,
i lugubri e durevoli ricordi,
eccoli già apparire:
melanconici e muti
fantasmi agitati da un vento funebre.

domenica 12 aprile 2020

Vorrei scrivere una canzone semplice d'amore...

Vorrei scrivere una canzone, una canzone semplice d'amore...
Mi piacerebbe scrivere una canzone, una di quelle belle dove c’è sempre un simpatico ritornello che ritorna ad ogni fine strofa.
Mi piacerebbe scrivere una canzone, un po’ allegra e un po’ malinconica, una di quelle che si possano cantare in autunno o in un’altra piacevole stagione.
Mi piacerebbe scrivere una canzone, senza musica e senza parole, una canzone che parlasse al vento e che non avesse tempo.
Mi piacerebbe scrivere parole semplici per una semplice canzone, parole che riempiono l’aria di buonumore, parole per una canzone ch’avesse un sapore antico, come quelle nenie che ascoltavo da bambino.
Mi piacerebbe scrivere una canzone che può ascoltare soltanto il cuore. Mi piacerebbe… ma forse l’ho scritta…
Ascoltala, risuona tra le righe… Ascoltala nella sera o nella tarda primavera, ascoltala nella sera perché è nella sera che risuonano tutte le belle primavere..



Miserere Domine - Musica di Domenico Corino



sabato 11 aprile 2020

Lacrima nera - Musica di Domenico Corino


Ad ogni stagione
un nuovo ciclo s'avvicina
battesimo di vita
che rinasci
a dolori antichi
o a nuove gioie
ch'aspettano soltanto
l'alba piena
d'un ultimo
ma limpido tramonto


L'uomo non dimentica nulla....

Musiche originali di Domenico Corino






domenica 5 aprile 2020

Rainer Maria Rilke - Come potrei trattenerla in me...




Come potrei trattenerla in me,
la mia anima, che la tua non sfiori;
come levarla oltre te, all'infinito?

Potessi nasconderla in un angolo
sperduto tra le tenebre;
un estraneo rifugio silenzioso
che non seguiti a vibrare
se vibra il tuo profondo.
Ma tutto quello che ci tocca,
te e me insieme
ci tende come un arco

che da due corde un suono solo rende
Su quale strumento siamo tesi,
e quale grande musicista ci tiene nella mano?
O dolce canto.






mercoledì 1 aprile 2020

Cuore immobile


Cuore immobile
Immobile era il mio cuore,
scorticato dalla pioggia battente d'estate,
dall'ebbrezza leggera della sera,
quando sospirava parole mielate
nei suoi accenti autunnali
mentre ascoltavo una melodia
appena appena accennata,
e me ne restavo assorto,
incantato, quando diceva:
sorgi e risorgi ancora
profumo d'estate,
odore di terra bagnata,
sorgi alla vita
sorgi all'amore
sorgi a ciò che fa
piangere e sognare
e vola, vola lontano
vola fino a sfiorare
le infinite meraviglie
e le sue eterne stagioni,
e canta, canta ancora
questo infinito canto d'amore....

giovedì 26 marzo 2020

Partenza...

Nella vermiglia luce del mattino
tu m'appari, stanco mio paese,
quieto, lontano, avvolto
nel silenzio placido
delle ombre, che fioche
scompaiono verso l'orizzonte...

sabato 8 febbraio 2020

Prima prova di maturità: Giacomo Leopardi

Da oggi e nei prossimi giorni voglio vedere aumentare il traffico di questo mio blog. Da momento che non mi chiamo Matteo Salvini, per cui non mi basta spararla grossa su uomini e donne, ma soprattutto sulle istituzioni, per vedere impennare il traffico; dal momento che non metto in mostra una bella figliola, magari a gambe aperte, oppure con gonna corta, cortissima, tal da lasciare all’immaginazione il compito di navigare verso i sentieri di una meravigliosa conchiglia color smeraldo; dal momento che non ho visto negli ultimi tempi nessun ufo viaggiare solitario nei cieli bui di Milano; dal momento che non parlo dell’ultimo romanzo intorno a cui tutte le cornacchie della rete starnazzano in coro; allora ho un solo modo per vedere realizzato il mio banale desiderio: vaticinare quale sarà l’autore scelto per il prossimo esame di maturità.

sabato 1 febbraio 2020

Dell'erranza. Dall'Ulisse di James Joyce al Don Chisciotte della Mancia di Miguel Cervantes


L’universo della comunicazione ha dissipato la nebbia che un tempo avvolgeva il mondo dell’Essere, e ne ha svelato la dimensione mitica. Lasciate allora che il divenire mi sveli l’illusione della sua magica forza, ora che l’esperienza della comunicazione sopravanza, e di gran lunga, la comunicazione di qualsivoglia esperienza, così come un tempo James Joyce svelò al mondo come lo scrivere dell’esperienza finì con il cedere ineluttabilmente il passo all’esperienza dello scrivere.

martedì 28 gennaio 2020

Luigi Pirandello, le "dimore" romane e Adriano Meis come l'uomo blasé


Quantunque siciliano, Luigi Pirandello ha trascorso gran parte della sua vita a Roma, dapprima come studente, quando alla fine del 1887 lascia Palermo per frequentare il secondo anno di Lettere all’Università della Sapienza; poi come insegnante presso la cattedra di Linguistica e Stilistica all’Istituto Superiore Femminile di Magistero, insegnamento durato 25 anni, e, infine, come autore di teatro, fondando con Ruggero Ruggeri e Marta Abba il «Teatro d’arte di Roma». In quest’arco di tempo, Pirandello cambierà più volte abitazione. Nei primi mesi universitari, abita in via del Corso presso uno zio, poi si trasferisce in una pensioncina in via delle Colonnette. Tracce di questo soggiorno giovanile permangono nella prima raccolta di poesie Mal giocondo, pubblicata a Palermo nel 1889.

lunedì 27 gennaio 2020

Sera d'inverno - Georg Trakl

Nevicata - Ottorino Garosio 

Quando la neve cade alla finestra,
a lungo risuona la campana della sera,
per molti la tavola e pronta
e la casa è tutta in ordine.

Alcuni nel loro errare
Giungono alla porta per oscuri sentieri.
Aureo fiorisce l’albero delle grazie
Dalla fresca linfa della terra.

Silenzioso entra il viandante;
il dolore ha pietrificato la soglia.
Là risplende in pura luce
Sopra la tavola pane e vino.

domenica 26 gennaio 2020

Il corpo ha bisogno di nutrirsi, come la mente di apprendere

Il corpo ha bisogno di nutrirsi, come la mente di apprendere. Il “saper” appendere come il “saper” conoscere è una questione di nutrimento. Questo mi ha insegnato la filosofia di Nietzsche ogniqualvolta mi siedo alla tavola dei valori trasmutati. Poche regole per riconoscere i cibi sani da quelli cattivi. Molti cibi soddisfano il palato, ma non danno nutrimento. Si tratta di quei cibi prodotti in modo dozzinale, ma ben confezionati. Spesso più che il contenuto è l’involucro ad attrarre.

sabato 25 gennaio 2020

L'avventura d'una scrittura


«Pip. Cos’è che vola? Rondine? Pipistrello probabilmente».
E così mi ritrovo d’un tratto a camminare, una sera d’estate, sulla riva del mare ad ascoltare quel suono onomatopeico. Da qui non sento i clangori delle spade dalle lame scintillanti che stridono e che sfrigolano. Addio Lancillotto. Addio Ettore. Addio pio Enea. La vita poetica come ricapitolazione (l'ennesima) della vita della poesia. «Il mondo deve diventare favola», scrisse un giorno Novalis. «Il mondo vero è diventato favola», rispose Nietzsche.

Poetici deragliamenti


«Per secoli, nell’ambito dello scrivere, la situazione era la seguente: che un numero limitato di persone dedite allo scrivere stava di fronte a numerose migliaia di lettori. Con la crescente espansione della stampa […] gruppi sempre più cospicui di lettori passarono – dapprima casualmente – dalla parte di coloro che scrivono» [Benjamin, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica].

Il passo “leggero” di Schopenhauer…


Schopenhauer era convinto che la pesantezza o la leggerezza dei movimenti derivasse dalla diversità delle doti intellettuali. Chi ha un passo pesante, lento, impacciato è uno “zotico”, al contrario, chi ha un passo rapido, leggero, agile è una persona estremamente dotata dal punto di vista intellettuale. In altri termini, la facilità di far scorrere i pensieri con eleganza, precisione, esattezza è direttamente proporzionata alla facilità di far correre le gambe! “Rapidità”, “leggerezza”, “esattezza”: sono i valori che Italo Calvino nelle sue straordinarie Lezioni americane avrebbe voluto salvare nella letteratura del Terzo Millennio! Calvino però li collegava di certo a un modo di camminare, bensì a uno stile di scrittura.

Arendt, Levi e il “culto” della Memoria

Ho sentito una volta parlare di un’insegnante che “amava” portare i suoi studenti a tutti gli eventi dove si commemorasse la Shoah: convegni, incontri, presentazione di libri. 

venerdì 24 gennaio 2020

Passeggiate filosofiche

Qualche tempo fa, è uscito un libro di Roger-Pol Droit dal titolo La passeggiata di Kant. Da quel poco che ho letto, si tratta di un testo che vuole offrire una “filosofia del camminare”. In verità, sulle passeggiate dei filosofi esistono tanti aneddoti. Talvolta persino divertenti. Altre volte sono un po’ più seri. Mi torna in mente, ad esempio, l’insidiosa obiezione di Thomas Hobbes al cogito cartesiano, che il filosofo francese voleva “spacciare” come “sostanza”, ossia una res cogitans, quando in realtà, secondo Hobbes, si tratta di un’attività della mente.

mercoledì 22 gennaio 2020

A Niccolò Machiavelli

Sì, è vero, lo confesso: ieri è stato il mio compleanno, e per l’occasione la blog/moltitudine ha voluto farmi un regalo dedicandomi centinaia di post. Sono nato a Firenze il 3 maggio del 1469, da Bernardo, giureconsulto, e da Bartolomea de’ Nelli, in una famiglia “notabile”, ma impoverita, che ha saputo difendere dignitosamente, in mezzo all’opulenza cittadina, il proprio decoro e la propria indigenza.

Poesia, narrazione, filosofia: ossia creare, innovare, conservare

Io mi sento erede della grande tradizione che unisce in un'immaginaria curva ideale pensatori quali Giordano Bruno a filosofi quali Nietzsche. Da un lato c’è la “specializzazione” accademica che impone agli studiosi di tracciare i confini delle loro competenze, confini che stanno là a ricordare che non bisogna invadere le altrui competenze. D’altro, c’è la buona "creanza" di insegnare che per riuscire in qualcosa bisogna dedicarsi a un solo ed esclusivo obiettivo nella vita: diventare narratore, poeta o filosofo. L’una è figlia dell’altra.

martedì 21 gennaio 2020

Scrittura per sé, scrittura per altri

Scrittura pubblica, scrittura privata: un po’ ci penso, talvolta ci ripenso nei tempi morti della giornata, quando meno me lo aspetto. Magari mentre mi spruzzo in faccia un pugno d’acqua, come se quel liquido mi aiutasse all’improvviso a risvegliare pensieri sopiti che nel corso di una settimana erano andati in letargo.

Scrivo per difetto

Dietro ogni opera poetica vera, autentica, c’è un pensiero robusto. “Opera poetica” in senso lato non nel significato speciale, specialistico. Opera come fondamento vitale di ogni civiltà, ciò che le dà sangue e linfa e che ne accresce le potenzialità, le possibilità di sopravvivere a se stessa. Opera come fili di una ragnatela che giorno dopo costruisce la trama della nostra esistenza, il tessuto dei nostri organi relazionali.

lunedì 20 gennaio 2020

Ho una predisposizione per gli autori marginali...

 Ho una predilezione per i pensatori “marginali”, quei pensatori che installano la loro riflessione nei “margini” del pensiero, nelle sue pieghe più nascoste, ossia nella terra di nessuno. Pensatori che attraversano confini e che non amano piantare tende nei luoghi di qualcuno.

Il libro è la mia dimora

«La mia vera casa è il palcoscenico, là so esattamente come muovermi, cosa fare: nella vita sono uno sfollato». Così Eduardo De Filippo compendiava il senso della sua esistenza.

A mio fratello Vincenzo...

La mia anima serena come luce che penetra nel cosmo non arriva mai a una meta, ma viaggia solitaria in mezzo a tante nebulose planetarie, e ...