domenica 4 maggio 2014

L'assenza....



Accarezzami l’anima prima di partire... lasciami soltanto la scia del profumo de la tua rosa per stamparla nel libro dei ricordi, quando domani mi sveglierò accanto al tuo cuscino, senza fiato e senza rimpianti, senza amore e senza calore, senza tempo e senza luogo, nel buio di una stanza dove l’ombra custodisce ancora i rumori dei tuoi passi, e dove ascolto il brusìo delle onde che viaggiano remote tra i miei sogni e che mi riportano a te, a quel vicino passato quando i fiori crescevano nei vasi scorticati dalla pioggia tra le nebbie di una villa antica...

Coscienza letteraria di un autore “marginale”

Queste mie riflessioni prendono spunto da un saggio che tempo fa mi è capitato tra le mani, La narrativa italiana degli anni Novanta. L’ho letto con molta attenzione al fine di capire cosa si muovesse nella narrativa italiana di questi ultimi decenni. In precedenza, avevo letto anche Parola di scrittore. La lingua della narrativa italiana dagli anni Settanta a oggi, edita dall’Accademia degli Scrausi (a cura di Valeria Della Valle). L’idea che mi sono fatta è che vi siano in atto nella letteratura di quest’ultimo periodo due tendenze: una prima che potrei definire piuttosto “letteraria”, e una seconda, invece, giocata sull’“anti-letterarietà”.

sabato 3 maggio 2014

Com’è nata la mia partecipazione a Autoesorcismi per Pitture Nere

Quando ricevetti un giorno un’email da Mauro Banfi detto IlMoscone, nella quale m’invitava a partecipare con un racconto al Progetto della Quinta del Sordo, non esitai un attimo a mandargli il mio Ultima notte di cielo stellato di Vincent Van Gogh. Questo racconto aveva segnato nella mia vita di narratore una svolta: ero passato dalla fase descrittivista alla fase espressionista. Dedicai a ciascun colore dell’arcobaleno un miniracconto “espressionista”, nello spirito della litweb, cioè narrando in modo breve intenso ma fortemente suggestivo.

venerdì 2 maggio 2014

Il poeta e il filosofo: Umberto Saba e Eugenio Colorni


Del poeta Umberto Saba esiste un ritratto letterario scritto da Eugenio Colorni. Saba: una delle voci più limpide e sincere del Novecento. Ma Colorni? Chi era costui? Come scrive Claudio Magris, Colorni «è un uomo che ha scritto saggi su Bergson, Leibniz e Croce… è una delle grandi figure della lotta per la libertà, che vivrà a fondo in un crescendo impavido ed eroico, sino al confino a Ventotene, alla redazione clandestina dell’“Avanti!”, a varie azioni partigiane e alla morte il 30 maggio 1944 a Roma, due giorni dopo essere stato colpito dagli spari della milizia in via Livorno».

mercoledì 30 aprile 2014

Dalla "Postfazione" a Autoesorcismi per Pitture nere. Storie di AA.VV.


Dov’è il “centro” e dove la “periferia”? Ma sì, sappiamo bene dov’è il centro: il centro si trova nel mondo dell’editoria, con i suoi rituali, le sue conventicole, le sue alleanze, i suoi premi, le sue riviste, i suoi anchorman, i suoi spin doctor. Il centro è là, perché è là che si fanno affari, vendite, marketing; è là che si compra, si vende, s’acquista. Ed è là che si trovano i professionisti della scrittura, ossia gli “scrittori” di mestiere.

martedì 29 aprile 2014

lunedì 28 aprile 2014

AUTOESORCISMI PER PITTURE NERE - Storie AA.VV.

Ciò che quest'opera collettanea ha saputo rivelare, al di là dei singoli contributi degli autori, è che la letteratura, nella nostra epoca, non solo è "scrittura", ma anche, e forse soprattutto, "comunità" e "interazione". Sono aspetti del tutto nuovi, che, per quanto siano così visibili ed evidenti nel web, sfuggono ancora all'osservazione. Quando un giorno qualcuno si prenderà la briga di analizzare tutti i commenti che sono stati scritti per questo progetto, questi due aspetti emergeranno in modo palese. E, aggiungo, sono due aspetti che attendono una riflessione seria, pacata, e che non mancherà, in un futuro prossimo, di arrivare.


AUTOESORCISMI PER PITTURE NERE

Autoesorcismi per Pitture Nere

sabato 8 marzo 2014

La vita si nasconde negli anfratti polverosi dei tappeti...

La vita si nasconde negli anfratti polverosi dei tappeti, tra il silenzio delle mani che si tacciano, o sopra quell’antica balaustra che s'affaccia, aspettando che arrivi il tempo dove le memorie si spengono e gli usi e abusi più non corrispondono ai vuoti della sera, ma si fanno pallide sirene, immagini cartacee che volteggiano nell’aria e che perdono di peso e consistenza, e che, come blocchi di cemento, ingombrano lo spazio….

foglie spoglie


La luce s’accartoccia nella foglia gialla all’imbrunire. Riflessi gialli cigolano in una bottiglia vuota di spumante, avanti indietro senza sosta. Flebili rintocchi oscillano nel vuoto e gli incubi non cancellano le ombre della sera che oblunghe s’affollano nella mente. E a me non resta che partire da questo mondo perché qui tutto è fermo.


Ah, se i desideri fossero candida neve, che fiocco dopo fiocco, soffice e leggera, s’accumula sul fondo della schiena, sopportarne il peso sarebbe un gioco da ragazzi! Ma i desideri son grandine che non si scioglie e s’abbatte a scudisciate sulla pelle, violenta e impura come quella di un tamburo.

Io sono ciò che scrivo


Non chiedermi chi sono.
A questa domanda non so cosa rispondere.

giovedì 31 ottobre 2013

I TalkWeb di Bruno Corino e Mauro Banfi il Moscone

Acquistabile su Lulu.com
Dalle conversazioni tra me e il Moscone è nato questo tascabile...

Dalla Presentazione
Nell’intrinseco, questi talkweb sono nati da uno svolazzamento effettuato da me e dal Moscone nella rete, vale a dire da due Webannati! Il tutto ebbe inizio, come accade nelle migliori apocalissi della storia, nel novembre 2011.

giovedì 28 marzo 2013

Il Girolamo Savonarola di turno, quello che un tempo predicava l'abolizione dei Parlamenti


Gli italiani (almeno una buona parte di loro) fanno presto a innamorarsi del Savonarola di turno. E presto a disamorarsi. Girolamo Savonarola alla fine del 1400 s’era presentato al popolo fiorentino come il moralizzatore di una chiesa corrotta e simoniaca. Immoralità e corruzione erano per il Piagnone di Firenze anche sintomi del predominio plutocratico mediceo.

giovedì 22 novembre 2012

Corteggiamento, seduzione, segretezza


Il corteggiamento è un rituale, il cui scopo è manifesto e palese a coloro che vi partecipano. Esso mira alla “sessualità”, sia pure a una sessualità sublimata da nobili intenzioni o depurata dagli istinti più bassi. La seduzione, come modalità interattiva, può trasformarsi in una forma di corteggiamento, ma può anche essere fine a se stessa, ossia essere priva di conseguenze.

sabato 11 agosto 2012

Perché l’attualità ad ogni costo...

La domanda potrebbe essere posta in questi termini: perché l’attualità ad ogni costo? E variarla poi in questi altri termini: Cosa si nasconde dietro questo impulso verso l’attualità? Oppure: perché questa volontà di attualità, e, quindi, che senso ha l’attualità (posto che abbia un senso)? E riassumerla, infine, in questi termini: perché occorre essere nell’era della comunicazione imperante attuali a ogni costo?

mercoledì 8 agosto 2012

Contro l'eccesso di notizie e saperi


La vitalità dipende dalla capacità di provare o avere desideri. Il senso di vigore dell’organismo è dato dal superare tutte quelle resistenze che impediscono la soddisfazione del desiderio. È la durata dell’attesa ad accrescere, prima di arrivare alla sua soddisfazione, quel senso di vigore che investe l’essere.

lunedì 16 luglio 2012

La comicità di Enrico Brignano e il trionfo dell’Italiano medio


Lo spunto per scrivere queste riflessioni m’è stato offerto dallo show del comico romano Enrico Brignano mandato in onda da Canale 5. Così ho avuto modo di apprezzare vari suoi sketch. Brignano è un comico brillante e simpatico che sa mettere in scena alcuni tic degli italiani.

domenica 15 aprile 2012

Al bando tutte le formazioni politiche che si richiamano a presunte basi etniche



La Lega Nord sta per implodere.
Il sistema dei partiti tradizionali sta per implodere.
Dalle loro implosioni nasceranno tanti frammenti.
Assisteremo tra non molto alla formazioni di movimenti e partiti su basi etniche.
Le identità etniche sono un "imbroglio", un'illusione e una "finzione" culturale. Le rivendicazioni etniche portano all'odio e alla discriminazione.
Il termine etnia, con i suoi derivati, "è usato invariabilmente sia con l'intenzione di stigmatizzare gli altri, i diversi da sé, quanto con l'intento di indicare se stessi a scopi autocelebrativi" (Ugo Fabietti, L'identità etnica).
Una democrazia degna di questo nome deve avere la forza e il coraggio di vietare per legge la nascita e la formazione di ogni partito o movimento che vuole fondarsi su presunte basi etniche.
Le cosiddette rivendicazioni etniche sono il prologo alle discriminazioni razziali. Una democrazia degna di questo nome non può mostrarsi né tollerante né connivente con queste presunte rivendicazioni. Questi movimenti etnico-razzisti (ed xenofobi) si propagheranno se troveranno indifferenza e complicità.
La Costituzione italiana deve vietare espressamente la nascita e la formazione di movimenti di ispirazione etnica o razziale.
Fermiamoli con una proposta di legge di iniziativa popolare.
Fermiamoli prima che sia troppo tardi.

sabato 7 aprile 2012

Comunità, centro di potere, vuoto di potere, lotta di potere


È sufficiente che delle persone siano accomunate da uno o più tratti per tracciare un cerchio e costituire una comunità. 

Un cerchio ha senso se ha un “centro”. Mentre gli altri si dispongono intorno, in mezzo al cerchio ci deve essere un centro verso cui gli sguardi convergono e che tiene coesa la comunità. 

Un cerchio ne può comprendere altri al suo interno. Cosicché la loro gerarchia si distribuisce in relazione alla vicinanza/distanza dal centro. Il centro dunque rappresenta il nucleo della comunità. Le circonferenze, invece, rappresentano i confini e costituiscono una gerarchia. 

Tra centro e circonferenza si stabilisce lo stesso rapporto dialettico che sussiste tra il padre e i fratelli, oppure tra l’ineguale e gli uguali. I “fratelli si dispongono intorno al cerchio, mentre il “padre” è posto al centro. Tra gli “uguali”, disposti intorno alla circonferenza, deve esistere una relazione indistinta. Alcuni possono essere maggiori, e disporsi sulla circonferenza più vicina al centro, altri minori, e disporsi sulla linea della circonferenza più distante dal centro, comunque rimangono sempre nei limiti delle rispettive circonferenze. 

Ognuno sorveglia il proprio vicino affinché non travalichi la linea della circonferenza e non si proietti verso il centro. Le circonferenze sono linee invisibili: esistono, ma non si vedono. 

Lo stare vicino al centro può essere deciso da criteri diversi: l’età (o l’anzianità), il merito (o i titoli), la parentela, la simpatia, lo zelo, ecc. A decidere il criterio di prevalenza è la forma della comunità, ma anche il tipo di centro che si è costituito. 

La mancanza di centro predispone la comunità alla diaspora, quando il vuoto permane e non viene immediatamente colmato. Mentre la mancanza di riconoscimento del centro da parte dei loro membri li predispone all’espulsione dalla comunità. 

Quando all’improvviso il cerchio perde il centro, la circonferenza più vicina tende immediatamente di collocarsi al centro al fine di evitare il vuoto di potere. Ma non tutti i membri della circonferenza più vicina al centro vacante possono costituire il centro. Occorre una selezione interna. Si apre così all’interno della circonferenza più vicina al centro una lotta di potere. Dopo un breve periodo di tregua, durante il quale ognuno cerca di saldare alleanze e stringere nuovi patti di fedeltà, si apre una spietata lotta per conquistare il centro. 

Nelle linee gerarchiche delle circonferenze si crea una fase di scombussolamento: ogni membro, se fa la scelta “vincente” può passare sulla circonferenza più vicina al nuovo centro. Ci sarà dunque un rimescolamento di carte. 

Perché i vuoti di potere sono costantemente riempiti da una triade? Tra i due “veri” competitori s’insinua sempre un “terzo”, che ha il compito di impedire che la lotta per il potere possa sconfinare nella “rottura” della comunità. Il “terzo” fa da barriera nello scontro diretto tra i due reali competitori. Ha la funzione di mediare durante il periodo di tregua. I due veri competitori, rispetto al centro di potere precedente, incarnano la figura del “critico” e del “fedele”, e quindi rappresentano rispettivamente l’elemento di “rottura” o di “continuità” con il vecchio centro. Se il vecchio centro scompare in gloria, a vincere sarà la fedeltà o la continuità, se, invece, finisce in modo inglorioso, vincente sarà la figura critica e quindi la discontinuità.

martedì 3 aprile 2012

Massa e potere di Elias Canetti o della capacità di sapere guardare nel nucleo più profondo del potere

Elias Canetti (1905-1994)

Massa e potere di Elias Canetti è il libro che più di ogni altro mi ha insegnato a osservare il potere con occhi completamente diversi. Anzitutto, mi ha insegnato a osservare il potere con la “p” minuscola. Una volta ho definito questo tipo di potere, in “memoria” di un racconto famoso di Dostoevskij, come il potere del sottoscala, in contrapposizione al potere dei “piani alti”, dove solitamente esso viene indagato e analizzato con perizia. Il potere con la “p” minuscola è quel tipo di potere che s’annida nei gesti e nei comportamenti più ovvi, più banali; nella pratica quotidiana. Insomma è quel potere che si trova laddove non te la aspetti.

mercoledì 28 marzo 2012

Modus operandi, stile interazionale: la seduzione

La seduzione è, senza dubbio, lo stile interazionale più "inquietante", perché è uno stile che nel fascino ha la sua arma segreta quando occorre catturare l’altrui attenzione.

A mio fratello Vincenzo...

La mia anima serena come luce che penetra nel cosmo non arriva mai a una meta, ma viaggia solitaria in mezzo a tante nebulose planetarie, e ...