Tra me e Sull’utilità
e il danno della storia per la vita, la Seconda Considerazione Inattuale di
Nietzsche, esiste un rito antico, che risale al lontano 1983, anno in cui
acquistai il saggio nell’edizione Newton Compton con introduzione di Sergio Moravia.
Un tempo avevo persino l’abitudine di segnare con delle date la fine della
lettura dell’intero saggio o anche di un semplice paragrafo. Cosicché,
periodicamente, mi capita di riprendere in mano questo piccolo libro e di
rileggerlo.
giovedì 17 novembre 2011
lunedì 14 novembre 2011
berlusconismo, mitologia, resurrezione, fatto quotidiano, la repubblica, santoro, travaglio
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L'Italia ha finalmente girato pagina |
C'è qualcuno nella rete che con ressentiment comincia a pregustare il momento in cui i cosiddetti professionisti dell'antiberlusconismo non avranno più niente da dire o da scrivere una volta che il Cavaliere uscirà definitivamente di scena: che faranno da domani i Santoro, i Travaglio, i Maltese, ecc., e, soprattutto, di cosa scriveranno giornali come "La Repubblica" o "Il Fatto Quotidiano"? Per non parlare dei comici e dei vignettisti. Di questo passo si potrà anche dire: cosa scriveremo domani noi blogger una volta che lo spauracchio non ci sarà più?
Malignamente, si vuole insinuare l'idea che se costoro sono riusciti a vendere le loro merci (libri, articoli, programmi televisivi, numero di copie, ecc.), se noi blogger vediamo aumentare il nostro traffico, bene o male lo dobbiamo indirettamente alla sua presenza in questi diciotto anni sulla scena politico-mediatica. S'applica la categoria del ressentiment perché, a conti fatti, siamo, noi antiberlusconiani, una massa di ingrati: il "berlusconismo" non ha soltanto foraggiato tutti i suoi sostenitori (apparati, giornali, televisioni, "responsabili", ecc. ecc.), ma anche la sua controparte.
Previsioni, profezie, scenari politici
Sfogliando alcuni commenti sulle pagine dei giornali, noto un’estrema prudenza nel disegnare i futuri scenari politici del nostro paese. Un po’, come dice, per scaramanzia (non vendere la pelle dell’orso prima d’averlo catturato), un po’ perché non vogliono mettere in gioco la loro credibilità, i giornalisti non si pronunciano più di tanto su ciò che accadrà post festum. D’altro canto, i giornali fanno il loro mestiere, danno notizie ed evitano di fare previsioni. A ciò bisogna aggiungere che esiste un inconsapevole atteggiamento hegeliano che vuole gli eventi essere sviscerati dopo che la nottola di Minerva ha preso il volo sul far del crepuscolo. La stessa politologia si limita a spiegare gli scenari dopo che essi si sono configurati.
Ebbene, da parte mia io non ho nessuna credibilità da difendere e nessuna carriera da salvaguardare, non sono né un giornalista né un politologo. Se le mie previsioni domani si riveleranno fallaci non rischio nessun licenziamento. Tutt’al più, chiudo questo blog e mi dedico alle mie letture filosofico-letterarie. Insomma, così come sono apparso allo stesso modo posso scomparire. Anche perché a me d’essere prudente o scaramantico non me ne importa proprio un bel niente. Sono esercizi di stile che lascio volentieri ai cosiddetti “professionisti” del settore, a quelli che con queste cose ci si guadagnano il pane dalla mattina alla sera, a quelli che insomma amano sbizzarrirsi soltanto quando vedono la tavola già bell’e apparecchiata.
sabato 12 novembre 2011
Governo tecnico, demagogia, corpo elettorale, complessità, governo, democrazia
La fine del dilettantismo in politica: largo ai competenti...
Una volta si sarebbe detto: dilettanti allo sbaraglio. Oggi, si potrebbe dire: fine del dilettantismo in politica. Della crisi politica, non solo in Italia, ma anche in altre parti del mondo, la lettura che viene data è che a governare sono i banchieri. I cosiddetti "governi" eletti democraticamente vengono letteralmente scavalcati dai tecnici. Io do un'altra chiave di lettura. In un mondo complicato, i governi possono anche essere governati da dilettanti affiancati da personale esperto e competente.
mercoledì 9 novembre 2011
Perché esulto, nonostante tutto questo marasma
Non cantiamo vittoria. Giusto, non cantiamo vittoria. D'altro canto, cosa c'è da cantare? Il fatto che siamo sull'orlo del baratro? Il fatto che di doman non c'è certezza? Permettetemi questo paragone: caduta del fascismo, città italiane ridotte in macerie, fame, miseria, morte. Non c'erano motivi per esultare. Il mondo stava letteralmente crollando. Eppure, gli italiani e le italiane esultavano, magari non apertamente, ma in silenzio, tra lacrime e dolori, nel profondo del loro cuore.
venerdì 21 ottobre 2011
Il talento letterario nel tempo della litweb
venerdì 14 ottobre 2011
Lettera agli storici del XXII secolo
Cari storici del XXII secolo,
so che quando analizzerete questo periodo storico nella vostra testa sembrerà del tutto incomprensibile la fase che noi contemporanei stiamo vivendo in questi mesi.
mercoledì 5 ottobre 2011
Tutto era già stato detto: internet e la censura
Wikipedia: Comunicato
Quando scrissi questo post era il 13 giugno 2011, purtroppo, lo dico con rammarico, passò quasi inosservato, dico soltanto che da quella data questo post conta meno di quindici visitatori... eppure, avevo preannunciato lucidamente ciò che sta accadendo in questi giorni... chissà, forse avrà miglior fortuna (ma non credo)...
la rete: dove si forma l'opinione pubblica
Quando scrissi questo post era il 13 giugno 2011, purtroppo, lo dico con rammarico, passò quasi inosservato, dico soltanto che da quella data questo post conta meno di quindici visitatori... eppure, avevo preannunciato lucidamente ciò che sta accadendo in questi giorni... chissà, forse avrà miglior fortuna (ma non credo)...
la rete: dove si forma l'opinione pubblica
sabato 27 agosto 2011
Lettera ai miei amici bloggers su come vedo il futuro politico di questo paese
Carissimi Erborista, Sandra e Cristiana,
grazie per il saluto di "bentornato", ma in realtà, salvo qualche breve giorno, io non sono andato via, sono rimasto a Roma come tanti, anzi, vi dirò, non ho mai visto nel mese di agosto la città così viva e vitale, se non fosse stato per il terribile e insopportabile caldo afoso, mi sembrava di essere in un qualunque mese d'estate.
lunedì 1 agosto 2011
Avviso di sfratto per l'inquilino di Palazzo Chigi
Ormai le cose sono chiare a tutti (tranne a qualcuno): ogni giorno in più che questo governo resta in vita si fa un danno al paese, alla sua economia, alla sua coesione sociale, al senso di fiducia nelle istituzioni.
Un danno irreparabile, perché mina le fondamenta della democrazia. Il danno più visibile è quello che sta provocando alla stessa credibilità dei partiti.
Ma una corrente sotterranea, carsica, si sta coagulando nel paese, pronta ad affiorare nei modi e nelle forme più impensabili.
Ecco perché un avviso di sfratto per l'inquilino di Palazzo Chigi è pronto a partire nei prossimi giorni.
venerdì 29 luglio 2011
L'informazione che disinfoma: più cronaca nera meno spazio ai fatti davvero preoccupanti
In Italia esiste un vero e proprio scollamento tra il mondo dell’informazione e quello reale. I media nazionali, infatti, dedicano ampio spazio ai fatti di cronaca nera che preoccupano poco o per niente la popolazione. Tant’è che soltanto il 10% dei cittadini è realmente angosciato dagli episodi criminali. Mentre solo per il 6% vale il binomio immigrazione-insicurezza. Ciò che realmente spaventa gli italiani sono, invece, i fatti di più stretta attualità come la disoccupazione, la crisi economica e la qualità dei servizi socio-sanitari. Tuttavia i telegiornali del Bel Paese continuano a focalizzare la loro attenzione su omicidi e rapimenti. Basti pensare che il Tg5 nei primi mesi del 2011 ha dedicato il 65,7% di tutte le notizie alla criminalità comune. A farla da padrone, però, è Studio Aperto con il 91,7%. Non va molto meglio sulla Tv di Stato con il 57,4% del Tg1 e il 60,7% del Tg2. Un’anomalia tutta italiana specie se si considera che la media europea è del 28,6%. L’agenda dei notiziari del Vecchio Continente, infatti, comprende argomenti legati alla politica estera ed interna, alle relazioni internazionali, all’economia, alle guerre e al terrorismo. Lasciando poco spazio ai fatti criminali tout court.
Fonte west_info.eu_it
lunedì 25 luglio 2011
Il 25 luglio porterà Consiglio (fantapolitica)
Tra le ore 17 del 24 e le ore 3 del mattino del 25 luglio 2011,
in una tempestosa riunione durata dieci ore, il Gran Consiglio dei Ministri mette in minoranza il capo del governo.
Oltre al capo del governo, che presiedeva il Consiglio, erano presenti ventisette membri.
L'ordine del giorno,
che prevede l'allontanamento del cavaliere da capo del governo,
prevale con 18 si contro 7 no,
una astensione ed un voto per un altro ordine del giorno.
martedì 19 luglio 2011
La politica necessaria come le fogne
"Due diversi ma cospiranti volti del potere, quel Potere da sempre nei secoli fondato sulla violenza, sulla menzogna, la distruzione di moltitudini di innocenti 'nemici' interni ed esterni, i compromessi più subdoli o più sfacciati, la superbia gabellata come nobiltà, la ferocia come giustizia. Il Potere e la Politica. La Politica simile a una gigantesca fogna trascorrente putrida sotto cespugli di alloro, e tuttavia la Politica necessaria come le fogne. Senza la fogna della Politica vi sarebbero risse infinite di miriadi di aberranti schegge sociali, cui essa offre prospettive e parole d'ordine spesso false e retoriche ma unificanti. E senza Potere non vi sarebbe politica, ma distruttiva anarchia. Un circolo vizioso, paradossi e antinomie irrisolvibili, l'assurda doppiezza e fondamentale brutalità della storia e della vita".
Luca Canali, Nei pleniluni sereni. Autobiografia immaginaria di Tito Lucrezio Caro.
La metafora che Canali mette in bocca al poeta Lucrezio Caro è illuminante: la politica è una fogna, ma le città hanno bisogno delle fogne per scaricare tutto il loro liquame. La politica può anche essere ripugnante ma ha una sua funzione. Purtroppo, però, in questi ultimi tempi la politica è diventata una fogna a cielo aperto, che spande tutti i suoi miasmi e ammorba l'aria con i suoi veleni micidiali. La città rischia di soffocare sotto l'afa di quest'aria putrida.
La metafora che Canali mette in bocca al poeta Lucrezio Caro è illuminante: la politica è una fogna, ma le città hanno bisogno delle fogne per scaricare tutto il loro liquame. La politica può anche essere ripugnante ma ha una sua funzione. Purtroppo, però, in questi ultimi tempi la politica è diventata una fogna a cielo aperto, che spande tutti i suoi miasmi e ammorba l'aria con i suoi veleni micidiali. La città rischia di soffocare sotto l'afa di quest'aria putrida.
mercoledì 13 luglio 2011
Cominciano a circolare i nomi del rimpasto di governo: bocciati e confermati
Pare che ci siamo: appena dopo l'approvazione in parlamento della manovra finanziaria, ci sarà un nuovo rimpasto di governo. Il Presidente della Repubblica si è raccomandato di scegliere nomi all'altezza del compito.
I primi nomi usciti pare che rispettino la volontà del capo dello Stato (qualche perplessità sul ministro della difesa e della giustizia è stata comunque espressa).
I primi nomi usciti pare che rispettino la volontà del capo dello Stato (qualche perplessità sul ministro della difesa e della giustizia è stata comunque espressa).
Cominciano a circolare i nomi dei nuovi ministri:
lunedì 11 luglio 2011
Povera Patria mia, devastata dagli abusi del potere
Caro Oude, la rappresentazione ch'io ho del mio paese in questo momento storico è più o meno questa:
venerdì 8 luglio 2011
Ogni patria celebra i suoi eroi: Loukanikos vs Scilipoti
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Loukanikos |
Il centrodestra ha eletto a suo eroe Domenico Scilipoti, che ieri alla presentazione del suo libro ha avuto la sua grande consacrazione.
Sei lode, dunque, a Scilipoti, che con la sua repentina folgorazione ha salvato il IV governo Berlusconi!
Il mio eroe preferito, invece, è questo straordinario animale: Loukanikos, ossia Salsiccia, il cane anarchico:
perché è un cane che difende i giovani dalle cariche della polizia greca:
un animale orgoglioso del suo essere, fedele ai suoi ideali, impavido nel ringhiare contro il potere.
lunedì 4 luglio 2011
Il lupo berlusconi perde il pelo ma mai il vizio
Io a volte vorrei essere come il candido personaggio dell'omonimo racconto di Voltaire, ottimista e fiducioso dell'armonia prestabilita dell'Universo, credere che i lupi e gli agnelli possano abbeverarsi pacifici alla stessa fonte d'acqua, persino credere che un giorno gli asini imparino a volare se qualcuno con pazienza insegni loro come fare. Vorrei essere a tal punto candido e ingenuo da credere che finalmente l'agnellino alfano possa finalmente costruire un fattoria di animali onesti, buoni ed educati, animali che hanno rinunciato al progetto quotidiano e criminale di come poter fregare il prossimo, credere che il lupo ezechiele si sia ammansito, folgorato sulla via di damasco, e che non dà più la caccia ai tre poveri porcellini. Poi quando sei sul punto di maggior assopimento, e stai quasi per scivolare nell'eden dell'armonia, ecco che all'improvviso l'istinto del lupo si risveglia, e ti fa trovare sulla strada una bella tagliola pronta a scattare non appena c'infili la punta del piede: il lupo incantatore aspettava il momento che tu ti distraessi per infilare nella manovrina un articoletto di poche righe, scritto con caratteri piccini piccini, ti quelli che quando te li trovi nei contratti ti dicono "niente, niente, son clausole di routine" ma che se non leggi con una lente d'ingrandimento finiscono con il rovinarti l'esistenza; si tratta di una piccola modifica al codice di procedura civile: sostituire al "1° grado" la cassazione, e "10 milioni di euro" con "20 milioni di euro" e il gioco è fatto! Ma queste piccole modifiche evitano alla Fininvest di pagare 750 milioni di € alla Cir. Mentre l'agnellino alfano cerca di ammansire le bestie feroci, il lupo ezechiele affila le zanne pronto a scannare le vittime ignari. Candido, candido, come recita il proverbio "il lupo perde il pelo, ma non il vizio"; ma nel nostro caso, anche se il lupo ha perso il pelo dopo tante batoste elettorali, purtroppo non ha perso il vizio di farsi leggi ad personam, e continua come se la volontà elettorale non contasse un tubo...
articolo 37 ultimo comma
articolo 37 ultimo comma
venerdì 1 luglio 2011
Censura internet: i piani di mediaset
Vorrei dire a tutti gli scettici alla "San Tommaso" che dal 7 luglio non bisogna aspettarsi che tutti i siti o i blog scomodi saranno oscurati, ma che dal 6 luglio un'autorità come l'agcom avrà il potere di oscurare d'ufficio tutti i siti o i blog che "infrangono" la legge sul copyright: il bavaglio consiste in questo.
Mettiamo in sequenza un paio di fatti:
1) Mediaset in questi ultimi anni sta subendo un calo di ascolti al quale finora non ha corrisposto com'era da attendersi un altrettanto calo della raccolta pubblicitaria. Questo strano fenomeno si spiega col fatto che l'attuale Presidente del consiglio è anche proprietario di quella azienda, per cui le imprese hanno tutto l'interesse a pagare la pubblicità sulle sue televisioni per averne in seguito un tornaconto sotto altre forme. Il calo di consensi nei confronti dell'attuale presidente domani avrà delle ripercussioni anche sulla raccolta pubblicitaria. In altre parole, se oggi il mercato della raccolta pubblicitaria è viziato dalla presenza dell'attuale suo proprietario ai massimi vertici dello Stato, domani questo vizio potrebbe essere rimosso, e il mercato della raccolta tornerebbe ad essere regolato in funzione degli ascolti che un programma fa (come normalmente dovrebbe avvenire).
2) La messa in crisi dell'azienda Rai, con la cancellazione di programmi di maggior ascolti, riequilibra il mercato della raccolta pubblicitaria a favore di Mediaset, sua diretta concorrente. In questo contesto, Mediaset ha rilanciato l'assetto del proprio palinsesto nella prospettiva di poter raccogliere transfughi della Rai in crisi.
3) Tuttavia, in questo progetto di rilancio c'è l'ostacolo di un probabile emergere di un terzo polo televisivo verso il quale potrebbero convergere tutti i delusi della Rai. La retromarcia de' La7 e il caso Santoro si può interpretare in questa chiave di lettura: la crisi della Rai, fortemente provocata dagli attuali poteri politici, anziché favorire le aziende del presidente del consiglio stava per favorire questo piccolo polo televisivo (il caso Mentana è servito di insegnamento agli attuali vertici Mediaset, e credo che tra non molto anche "chicco" dovrà sloggiare dal suo telegiornale).
4) Altro ostacolo forte sia in termini economici che politici è la grande diffusione della rete. La rete non ha soltanto avuto il ruolo di spezzare il monopolio dell'informazione televisiva, ma, secondo il mio parere, la rete ha soprattutto "ridicolizzata" l'informazione televisiva offerta da quel monopolio. Ridicolizzare vuol dire che ha tolto credibilità ed autorevolezza a quel tipo di informazione. E' cresciuto in modo esponenziale il numero di utenti che attinge le sue informazioni dalla rete anziché dai canali tradizionali. La reazione sana sarebbe quella di cominciare ad offrire un'informazione seria e credibile da parte delle reti televisive. Ma l'intreccio con la politica impedisce una tale reazione. Allora l'unico modo per continuare ad offrire lo stesso tipo di informazione edulcorata è prosciugare il terreno della rete: se io domani non posso più utilizzare quel "pezzetto" di telegiornale o quei cinque secondi di trasmissione televisiva per dimostrare l'incoerenza e la contraddittorietà di questo o quel politico, di questa o quella posizione politica, praticamente non ho più modo per "ridicolizzare" e togliere dunque autorevolezza a quell'informazione televisiva edulcorata. Allo stesso tempo non ho neanche modo di ridicolizzare le forme del potere. Ad esempio, quando voglio dimostrare l'incoerenza di questo governo sulla politica sanitaria, vado a riprendere le dichiarazioni che un politico ha rilasciato qualche anno fa e le mette a confronto con quello che dichiara oggi. Internet è una memoria virtuale che può essere attualizzata in qualsiasi istante, purché si lasci libertà di farlo. Ciò che questo provvedimento dell'agcom vuole impedire è proprio la possibilità di usare questa memoria virtuale. Insomma, si arroga di un potere di controllo che non le compete affatto al fine di favorire il mercato dell'informazione e dello spettacolo televisivo con il duplice scopo di rafforzare l'attuale assetto politico-economico legato alle imprese dell'attuale presidente del consiglio nonché suo proprietario.
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Il piano del governo berlusconi per censurare internet
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Le proposte surreali della prossima manovra finanziaria
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