L'Italia ha finalmente girato pagina |
C'è qualcuno nella rete che con ressentiment comincia a pregustare il momento in cui i cosiddetti professionisti dell'antiberlusconismo non avranno più niente da dire o da scrivere una volta che il Cavaliere uscirà definitivamente di scena: che faranno da domani i Santoro, i Travaglio, i Maltese, ecc., e, soprattutto, di cosa scriveranno giornali come "La Repubblica" o "Il Fatto Quotidiano"? Per non parlare dei comici e dei vignettisti. Di questo passo si potrà anche dire: cosa scriveremo domani noi blogger una volta che lo spauracchio non ci sarà più?
Malignamente, si vuole insinuare l'idea che se costoro sono riusciti a vendere le loro merci (libri, articoli, programmi televisivi, numero di copie, ecc.), se noi blogger vediamo aumentare il nostro traffico, bene o male lo dobbiamo indirettamente alla sua presenza in questi diciotto anni sulla scena politico-mediatica. S'applica la categoria del ressentiment perché, a conti fatti, siamo, noi antiberlusconiani, una massa di ingrati: il "berlusconismo" non ha soltanto foraggiato tutti i suoi sostenitori (apparati, giornali, televisioni, "responsabili", ecc. ecc.), ma anche la sua controparte.
Ragionamenti del genere servono ad alimentare la mitologia del Cavaliere, una mitologia difficile da scalfire persino negli stessi animi degli antiberlusconiani. Consapevolmente o inconsapevolmente si ha quasi un timore superstizioso nei suoi confronti. E timori o speranze (a seconda dei punti di vista) alimentano la mitologia della Resurrezione. Molti non pongono la dovuta attenzione a questa mitologia, forse perché ne ignorano i meccanismi, e non vedono che è essa ad alimentare il carisma del personaggio: più viene visto come un essere invincibile e capace di risorgere, anche dopo la sua caduta in disgrazia, e più la sua mitologia aumenta. La mitologia è narrazione, per cui più un personaggio è narrato più aumenta il suo alone mitologico.
Dunque, dire che da domani tanti professionisti dell'antiberlusconismo (compresi noi blogger) saranno a spasso rivela un atteggiamento di sudditanza nei confronti del personaggio, in quanto chi nutre questo atteggiamento percepisce la sua presenza come elemento necessario ed indispensabile tanto per coloro che sono pro quanto per coloro che sono anti. Non vogliono ammettere che il mondo andrà avanti come prima o meglio di prima anche senza la sua ingombrante presenza. Addirittura credo che senza questa presenza, giornali come "La Repubblica" o "Il Fatto Quotidiano" aumenteranno il numero delle loro copie, professionisti come Santoro o Travaglio aumenteranno i loro ascolti, e anche noi blogger vedremo aumentare il nostro traffico. E accadrà tutto questo per una ragione molto semplice: perché ognuno di noi tornerà ad occuparsi di cose serie, di problemi che interessano davvero il pubblico, perché la gente era ormai stanca di sentir parlare dell'ennesimo scandalo, dell'ennesima brutta figura.
Personalmente, erano da quattro mesi che non scrivevo più di politica su questo blog. Avvertivo un senso di sfiducia e di inanità per tutto ciò che mi accadeva intorno. Mi sembrava di vivere in un mondo congelato. E non solo non scrivevo, ma m'ero persino stancato di leggere i giornali che erano "costretti" a scrivere le stesse cose, di seguire i talk-show politici dove apparivano le stesse facce e gli stessi problemi senza soluzioni. Quindi, niente mitologia: il personaggio è finito ed è finito per sempre. Non lo resuscitiamo coltivando false mitologie. Ditelo in tutte le case, in tutti i luoghi di lavoro, scrivetelo in tutti i blog, scrivetelo su tutti i giornali, su tutti gli editoriali: l'Italia ha girato pagina.
1 commento:
Sì, concordo, giriamo pagina. Anzi, cambiamo proprio libro e occupiamoci di cose serie.
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