Foto di Jo Pace |
Non so perché alto
resta il tuo mistero,
esile fiore di campo,
quando sorridi al
cielo!
Il papavero ha un’esistenza breve, brevissima, i suoi
splendidi petali vengono inghiottiti da una leggera brezza e trasportati via in
un baleno; i suoi petali vellutati vengono bruciati dal sole in una sola
giornata... eppure, nonostante questa effimera esistenza, essi brillano lo
stesso quando vengono colpiti dai caldi raggi del sole... e ad ogni primavera
rinascono dimentichi della loro breve esistenza...
Ecco, questo è il “miracolo” di fronte al quale sospendo ogni
giudizio, perché di fronte a questo mistero così alto, così sacro, la bocca
deve tacere...
Se dentro di noi, dentro la nostra anima, non ci fosse
quella luce “divina” ad illuminare il cammino dell’esistenza, quest’ultima
perderebbe completamente di senso: il nulla in fondo equivale proprio a una
perdita totale di senso, quel senso che ogni volta e in ogni circostanza
dobbiamo sempre cercare di trovare affinché, appunto, non si precipiti nel “vuoto” dell'esistenza...
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