Cari storici del XXII secolo,
so che quando analizzerete questo periodo storico nella vostra testa sembrerà del tutto incomprensibile la fase che noi contemporanei stiamo vivendo in questi mesi.
Forse, inconsapevolmente, farete un paragone tra l'epoca giolittiana e la nostra, in fondo delle pur labili affinità ci sono, ma sono, appunto, labili. Per tutto il resto il divario rimane incolmabile: in quegli anni l'Italia conobbe il suo primo decollo industriale, era una nazione giovane tutta proiettata, talvolta con qualche velleità, verso il futuro; le "masse" operaie, come si scriveva nel secolo scorso, facevano il loro ingresso sulla scena; c'era un gran fermento culturale. Invece, voi osserverete questa fase sul tavolo freddo dell'analisi delle fonti storiche, e ogni volta vi domanderete: come vivevano gli italiani quell'epoca così decadente, quel disastro morale, quello sfacelo economico, quel clima torbido e da bassissimo impero?
Forse, inconsapevolmente, farete un paragone tra l'epoca giolittiana e la nostra, in fondo delle pur labili affinità ci sono, ma sono, appunto, labili. Per tutto il resto il divario rimane incolmabile: in quegli anni l'Italia conobbe il suo primo decollo industriale, era una nazione giovane tutta proiettata, talvolta con qualche velleità, verso il futuro; le "masse" operaie, come si scriveva nel secolo scorso, facevano il loro ingresso sulla scena; c'era un gran fermento culturale. Invece, voi osserverete questa fase sul tavolo freddo dell'analisi delle fonti storiche, e ogni volta vi domanderete: come vivevano gli italiani quell'epoca così decadente, quel disastro morale, quello sfacelo economico, quel clima torbido e da bassissimo impero?
Per rispondere a queste domande non so quali fonti utilizzerete: i giornali, gli atti parlamentari, le interviste, i saggi dedicati all'argomento, ecc. Chissà, dato che i tempi sono mutati, utilizzerete molto la rete, e in particolare i blog, per capire come l'uomo comune della strada ha vissuto questo momento: con rassegnazione, nell'indifferenza, con impegno, con rabbia? Insomma, cercherete sicuramente nella rete per capire come gli italiani e le italiane reagivano a quel periodo confuso e decadente. Perché, immagino, che penserete che se tutto questo è potuto accadere non poteva accadere senza la "complicità" degli italiani.
A vari livelli, s'intende. Ad esempio, vi domanderete perché le opposizioni in base all'art. 54 comma due, secondo il quale "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno i dovere di adempierle con disciplina e onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge", non hanno mai chiesto l'impeachment, cioè uno stato d'accusa per il venir meno a questo fondamentale principio costituzionale. Vi domanderete perché la Chiesa, questo grande istituto morale, ha soltanto balbettato. Vi chiederete come i telegiornali di questa epoca riuscivano ad occultare il livello di crisi morale entro il quale siamo precipitati. Vi chiederete come ha potuto la maggioranza dei rappresentanti del popolo avallare delle tesi così assurde intorno a delle richieste parlamentari, sulle quali, immagino anche voi ogni volta che le andate a leggere non potete fare a meno di sorridere. Vi domanderete come è stato possibile arruolare parlamentari, ministeri, organi dirigenti, giornalisti, avvocati, ecc, ecc, e trasformarli in un solo collegio di difesa del premier. Vi domanderete come mai, nonostante che in Italia da almeno due anni nessun Capo di Stato di una certa statura non vuole mettere piedi nel nostro paese (l'ultimo forse è stato Zapetero e Gheddafi, ma potrete controllare meglio questa mia impressione), nessuno notava questa assenza o questo isolamento. Vi domanderete come mai, nonostante l'Italia fosse (o è) sull'orlo del fallimento economico, commissariato dall'autorità europee, ecc. continuasse tranquillamente a far finta di niente.
A vari livelli, s'intende. Ad esempio, vi domanderete perché le opposizioni in base all'art. 54 comma due, secondo il quale "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno i dovere di adempierle con disciplina e onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge", non hanno mai chiesto l'impeachment, cioè uno stato d'accusa per il venir meno a questo fondamentale principio costituzionale. Vi domanderete perché la Chiesa, questo grande istituto morale, ha soltanto balbettato. Vi chiederete come i telegiornali di questa epoca riuscivano ad occultare il livello di crisi morale entro il quale siamo precipitati. Vi chiederete come ha potuto la maggioranza dei rappresentanti del popolo avallare delle tesi così assurde intorno a delle richieste parlamentari, sulle quali, immagino anche voi ogni volta che le andate a leggere non potete fare a meno di sorridere. Vi domanderete come è stato possibile arruolare parlamentari, ministeri, organi dirigenti, giornalisti, avvocati, ecc, ecc, e trasformarli in un solo collegio di difesa del premier. Vi domanderete come mai, nonostante che in Italia da almeno due anni nessun Capo di Stato di una certa statura non vuole mettere piedi nel nostro paese (l'ultimo forse è stato Zapetero e Gheddafi, ma potrete controllare meglio questa mia impressione), nessuno notava questa assenza o questo isolamento. Vi domanderete come mai, nonostante l'Italia fosse (o è) sull'orlo del fallimento economico, commissariato dall'autorità europee, ecc. continuasse tranquillamente a far finta di niente.
Vedete cari storici del XXII secolo a quante domande dovrete rispondere per comprendere, in base al vostro mestiere, come vivevano gli italiani di quel periodo. E, da questa prospettiva temporale, vi dico che non sarà un compito facile da assolvere. L'unica cosa che vi voglio dire è di non pensare che nella nostra epoca non ci fossero persone coscienti che non denunziassero quotidianamente questo disastro economico-morale, ma erano una minoranza, e facevano scarsi ascolti. Però c'erano. Quindi, futuri storici non siate così severi nel giudicarci, oltre alle tante ombre che offuscavano questo quadro, c'erano anche rari sprazzi di luce.
Tenetene conto e augurio di buon lavoro.
Tenetene conto e augurio di buon lavoro.
Un contemporaneo
7 commenti:
Non riusciranno a capire fino in fondo questa pagina orrorifica della Storia. Le discussioni si sprecheranno e i giovani ci faranno tesi di laurea.
Cristiana
Un apologia,un testamento,sembra tu voglia scusare parte dell'italia che sorda si lascia anche accecare- una cupo malinconico Non vorrai
lasciare proprio adesso
Blogger che hanno molto da dire hanno smesso di
scrivere perchè pochi ascoltano- Chi si occupa
solo di gossip escort altri, propongono argomenti di cui riuscire a cogliere il senso é dannoso che pertanto spaventano per la vuotezza
e l'assurdita dei commenti di conseguenza-
Io credo che riuscire a catturare l'attenzione
anche di pochi che leggono ascoltano non sia
inutile- Per noi sopratutto-
Egill
Gli sprazzi di luce son forse pochi ma ci sono e vanno tenuti vivi!
A Cristiana: lo so, per questo ho cercato di dare loro un aiutino...
Non ho smesso di scrivere, Egill, scrivo meno di politica perché mi sembra di tirare sassi nel vuoto, anche in senso figurato. Allora preferisco rivolgermi a coloro che verranno e ai pochi che vogliono ascoltare...
A Sandra: infatti, agli occhi degli storici futuri ho tentato di difendere quei rari sprazzi di luce... tenerli vivi tocca ad ognuno di noi.
Non so cosa pensare della manifestazione di oggi-
E' una farsa- Perchè ancora una volta si condanna la violenza Chi l'ha voluta?
Se tutti gli italiani qualsiasi lavoro svolgono si
astenessero e dopo una scorta al supermercato tutti a casa senza una parola nel silenzio più
assoluto bloccassero l'italia intera non avremmo
vinto senza muovere un dito-Non é un reato stare a
casa a preparare la cena ?
Egill
Gli storici del futuro cosa troveranno -
La storia é così imprecisa per volontà
di qualcuno-E chi cerca la verità trova
un muro o peggio solo Morte-
Perchè chi cerca verità sparisce viene
reso muto E nessuno sà- se non dopo molto
tempo troppo tempo-
Perchè l'Italia ha bisogno di Eroi-
Gli altri sono pavidi e si nascondono-
Qualcuno deve essere sacrificato-
Egill
Egill, la verità è data da una molteplicità di punti di vista, dove ognuno sa cogliere un aspetto o un particolare che altri non colgono. Diffidi sempre di coloro che dicono: noi possediamo la verità, poiché la verità non è mai posseduta da uno solo: ognuno di noi ne custodisce un piccolo frammento, e soltanto quando tutti vengono messi assieme si costruisce la verità.
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