martedì 19 maggio 2020
Io che come un sonnambulo cammino - Camillo Sbarbaro
Io che come un sonnambulo cammino
per le mie trite vie quotidiane,
vedendoti dinanzi a me trasalgo.
Tu mi cammini innanzi lenta come
una regina.
lunedì 18 maggio 2020
sabato 16 maggio 2020
I diari di Franz Kafka
"Io ho potentemente assunto il negativo del mio tempo che mi è certo assai vicino e che io non ho il diritto di combattere, ma, in certo modo, di rappresentare".
Così scriveva Kafka nei suoi diari. Ma rappresentare il negativo non equivale, in un certo senso a combatterlo, non è l'unica maniera che al poeta rimane di essere partecipe del proprio tempo per svelarne i mali?
venerdì 15 maggio 2020
Corrente, da “Libro de Poemas”, Federico Garcia Lorca
Chi cammina
s’intorbida.
L’acqua corrente
non vede le stelle.
Chi cammina
dimentica.
E chi si ferma
sogna.
mercoledì 6 maggio 2020
Era de maggio... Salvatore Di Giacomo
Era de maggio e te cadeano 'nzino
a schiocche a schiocche li ccerase rosse...
Fresca era ll'aria e tutto lu ciardino
addurava de rose a ciente passe.
domenica 3 maggio 2020
sabato 2 maggio 2020
Arco teso... Omaggio a #Nietzsche
La mia condizione è d'essere un Arco,
strumento di vita che genera morte,
ma anche fonte d'infinite metafore.
Metafore che sanno di passaggi,
perché io stesso sono un passaggio,
dalla vita alla morte,
dall'amore all'odio,
passaggio di archi e di trionfi,
di giochi e d'armonie,
passaggi storici, epocali,
passaggio della forza terrena
che attraverso il corpo in tensione
tra due estremità fa scoccare la sua freccia implacabile.
venerdì 1 maggio 2020
A Giordano Bruno - Versi di Bruno Corino
Tra lo infinito Cosmo e questa vita breve, la stretta
è uguale, niente si biforca, ma tutto s'attorciglia,
come due moti che s'intrecciano in un nodo
viaggiano e spaziano nel voto
senza meta e senza sosta;
ma la picciol_mente s'ostina
a ricercar ne lo immenso
la causa, lo principio, la fonte
che la salvi e che la elegga a Nume
prendendo della lettera di Pitagora
lo sinistro lato che la svia
e le fa perdere la vista de lo lume.
Acciò non sa che togliendo lo limite
che divide l'esser da se stesso
la sua libertate si dischiude,
ed essa mente come per magia
s'infinitizza vincendo la paura
che la teneva avvinta alla catena.
...e nulla più frena lo suo furor
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A mio fratello Vincenzo...
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