sabato 27 agosto 2011

Lettera ai miei amici bloggers su come vedo il futuro politico di questo paese

Carissimi Erborista, Sandra e Cristiana,
grazie per il saluto di "bentornato", ma in realtà, salvo qualche breve giorno, io non sono andato via, sono rimasto a Roma come tanti, anzi, vi dirò, non ho mai visto nel mese di agosto la città così viva e vitale, se non fosse stato per il terribile e insopportabile caldo afoso, mi sembrava di essere in un qualunque mese d'estate.

E così ho avuto modo di seguire le vicende politiche di queste ultime settimane, da nauseato però, o da disgustato se vogliamo. La mia nausea e il mio disgusto per tutto quanto accadeva in Italia raggiunsero un picco tale che mi tolsero letteralmente ogni voglia di commentare o di scrivere un semplice post.
A dire la verità mi è difficile spiegare da cosa dipendesse questa reazione, in sintesi potrei esprimerla nel mito di Sisifo: ogni post che ho scritto o che ho letto mi ricordavano i massi che il pover'uomo era condannato a trascinare in cima al monte, e che dopo tanti sforzi e tante fatiche doveva farli rotolare giù e andare a riprenderli. Eppure, neanche questa immagine rende bene lo stato d'animo che ho vissuto e vivo ancora.
L'impressione che ho avuto è che di questa rozza classe politica e di governo abbiamo detto di tutto, l'abbiamo raccontata e descritta in mille modi, anche nei modi peggiori, ma nonostante tutto il nostro impegno, il nostro sdegno e la nostra indignazione quella sembrava ancora più rivitalizzata, più pugnace, più vampiresca e strafottente di prima. Non so ma è come se avessi avuto l'impressione che più ne parlassimo male è più questa rozza classe politica s'invigorisse. Guardavo la faccia di un Bossi in canottiera, la stessa di diciassette anni fa, quella paonazza di Calderoli, quella immarcescibile del cavaliere, e pensavo: può crollare il mondo ma questi rimarranno sempre al loro posto, chissà forse per altri due o tre anni, ma poi arriveranno i loro rispettivi eredi, e lì a sopportarli (se vivrò) per altri vent'anni.  Ma allora che senso ha tutto questo?
Per concludere questo mio sfogo, vi dirò che l'altra sera ho rivisto un film significativo: I sette fratelli Cervi di Gianni Puccini. Mi ha dato quel film tanti motivi di riflessione, che ora mi è difficile esprimerli tutti. Hanno sacrificato le loro vite per il futuro migliore. Ciascuno di noi nel suo piccolo e nelle mutate condizioni storiche vorrebbe vivere e lottare per avere o per creare le basi di un futuro migliore, ma il nodo sta proprio qui, nella mancanza di credere che domani ci sia un tempo migliore.
La storia di questi ultimi anni ci sta insegnando che le cose tendano a peggiorare, non a migliorare, o che domani sarà peggio dell'oggi. Lo so che continuerà ad esistere una sparuta minoranza che crederà che le cose possano andare diversamente, ma a fronte di essa ci sarà comunque una stragrande maggioranza che tenderà a peggiorare la situazione, perché ognuno tenderà a mettere in atto delle strategie di sopravvivenza a danno degli altri. E nelle situazioni di panico ognuno finirà con lo schiacciare il prossimo pur di salvarsi, finendo alla fine anch'esso dannato.
Mi sbaglio? Lo spero.   

6 commenti:

Unknown ha detto...

Caro Bruno, condivido la tua amarezza, sarei folle altrimenti, eppure a volte ho degli sprazzi di speranza ed è come se una miriade di palloni aerostatici mi sollevasse, mio malgrado.
Guardo le mie nipoti, che ora hanno 13 e 11 anni, e mi pare impossibile che tanta purezza e curiosità per tutto ciò che le circonda, non possa sfociare in qualcosa di nuovo e bello e creativo.
Questi sono i momenti migliori, per me.
Cristiana

maresco martini ha detto...

Immaginati Bruno, che ho fatto tutte le lotte dei mezzadri toscani, la polizia sull'aia mandata per difendere il medioevo, poi le lotte operaie denucie, processi per cose non commesse. 40 anni buttati in lotte e ora sento parlare male della sola arma che ha l'operaio lo sciopero.
da gente del mio partito. Viene alla mia età voglia di mollare, mandare tutti a quel paese,
E lo farò se si alleeranno con Casini, sono stufo del rincorrere i cattolici ne ho conosciuti troppi che al momento giusto fanno i loro interessi!

Sandra M. ha detto...

Sì, il confronto tra l'oggi e le narrazioni vive , appassionate, coraggiose, entusiaste, sofferete, ... di mio padre - operaio saldatore in azienda metalmeccanica tutta la sua vita - porta a gran sconforto.
A sprazzi però, anch'io come Cristiana, trovo un po' di fiducia osservando crescere mio nipote. E ripesco un po' di fiducia anche ripensando a certi sguardi attenti dei miei alunni solo fini a due anni fa...Possiblie che vada davvero tutto a p.... ehm ...in malora?!

stefitiz ha detto...

Sono anche io molto amareggiato deluso e cosa peggiore, pessimista. Non cambia niente, la situazione peggiora giorno dopo giorno; le tanto decantate riforme strutturali per una crisi che fino a poco tempo fa non esisteva, porteranno solo ad un inasprimento delle condizioni del ceto medio. Ma la cosa peggiore è che avendo una figlia ormai ( tra poco ) maggiorenne non vedo prospettive per il suo futuro. Io posso anche accettare di andare in pensione tra dieci anni, quando fino a poco tempo fa me ne bastavano 5/6, ( magari con quarantaquattro anni di contributi ) ma per lei non vedo luce all'orizzonte...

upupa ha detto...

Non possiamo mollare, dobbiamo insistere e combattere...diamo "corpo" alle nostre idee ribellandoci seriamente!!!!!!!!!!! Sciopero ad oltranza per difendere i nostri diritti!!!!!!!!!

gianbarly ha detto...

mi sembra che siamo diventati semplicemente degli spettatori stupefatti (nel senso di narcotizzati) ella rappresentazione della nostra stessa vita: la guardiamo andare in scena appassionandoci pure alle lotte che si svolgono sul palco,ma senza essere capaci di muovere un dito per cambiare alcunchè.

A mio fratello Vincenzo...

La mia anima serena come luce che penetra nel cosmo non arriva mai a una meta, ma viaggia solitaria in mezzo a tante nebulose planetarie, e ...