giovedì 30 aprile 2020

Portami il girasole - Eugenio Montale





EUGENIO MONTALE, Ossi di seppia (Torino, Piero Gobetti Editore 1925).
Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.

Esperienza della morte - Rainer Maria Rilke

Esperienza della morte

Nulla sappiamo di questo svanire
che non accade a noi. Non abbiamo ragioni
– ammirazione, odio oppure amore –
da mostrare alla morte la cui bocca una maschera

di tragico lamento stranamente sfigura.
Molte parti ha per noi ancora il mondo. Fino a quando
ci domandiamo se la nostra parte piaccia,
recita anche la morte, benché spiaccia.

Ma quando te ne andasti, un raggio di realtà
irruppe in questa scena per quel varco
che tu ti apristi: vero verde il verde,
il sole vero sole, vero il bosco.

mercoledì 29 aprile 2020

La Roma dei poeti e degli scrittori del Novecento (Pirandello, Gadda, Pasolini)


Potrebbe essere questo il titolo da dare a un ciclo di lezioni dedicato al modo in cui taluni narratori e poeti hanno rappresentato e/o descritto la città di Roma. Una città in genere, e Roma in particolare, non è solo un luogo geografico, ma soprattutto è, o può rappresentare ed esprimere, un “simbolo”, oppure essere allegoria di una condizione umana ed esistenziale. Ma la città è anche erlebnis, ossia esperienza vissuta. Senza dubbio, per il fatto di essere una città carica di storia e di cultura millenaria, Roma è un simbolo” allo stesso modo in cui è erlebnis.

martedì 28 aprile 2020

Gèrard De Nerval - El desdichado





Gèrard Nerval
Io sono il Tenebroso, – il Vedovo, – lo Sconsolato,
Il Principe d’Aquitania dalla torre abolita:
La mia unica Stella è morta, – e il mio liuto
è stellato del Sole nero della Malinconia.

Nella notte del Sepolcro, Tu che mi hai consolato, Restituiscimi Posillipo e il mare d’Italia,
Il fiore che al mio cuore sconfortato tanto piaceva,
E la pergola ove il pampino s'intreccia alla rosa.

domenica 19 aprile 2020

Vincenzo Cardarelli - Passato

I ricordi, queste ombre troppo lunghe
del nostro breve corpo,
questo strascico di morte
che noi lasciamo vivendo,
i lugubri e durevoli ricordi,
eccoli già apparire:
melanconici e muti
fantasmi agitati da un vento funebre.

domenica 12 aprile 2020

Vorrei scrivere una canzone semplice d'amore...

Vorrei scrivere una canzone, una canzone semplice d'amore...
Mi piacerebbe scrivere una canzone, una di quelle belle dove c’è sempre un simpatico ritornello che ritorna ad ogni fine strofa.
Mi piacerebbe scrivere una canzone, un po’ allegra e un po’ malinconica, una di quelle che si possano cantare in autunno o in un’altra piacevole stagione.
Mi piacerebbe scrivere una canzone, senza musica e senza parole, una canzone che parlasse al vento e che non avesse tempo.
Mi piacerebbe scrivere parole semplici per una semplice canzone, parole che riempiono l’aria di buonumore, parole per una canzone ch’avesse un sapore antico, come quelle nenie che ascoltavo da bambino.
Mi piacerebbe scrivere una canzone che può ascoltare soltanto il cuore. Mi piacerebbe… ma forse l’ho scritta…
Ascoltala, risuona tra le righe… Ascoltala nella sera o nella tarda primavera, ascoltala nella sera perché è nella sera che risuonano tutte le belle primavere..



Miserere Domine - Musica di Domenico Corino



sabato 11 aprile 2020

Lacrima nera - Musica di Domenico Corino


Ad ogni stagione
un nuovo ciclo s'avvicina
battesimo di vita
che rinasci
a dolori antichi
o a nuove gioie
ch'aspettano soltanto
l'alba piena
d'un ultimo
ma limpido tramonto


L'uomo non dimentica nulla....

Musiche originali di Domenico Corino






domenica 5 aprile 2020

Rainer Maria Rilke - Come potrei trattenerla in me...




Come potrei trattenerla in me,
la mia anima, che la tua non sfiori;
come levarla oltre te, all'infinito?

Potessi nasconderla in un angolo
sperduto tra le tenebre;
un estraneo rifugio silenzioso
che non seguiti a vibrare
se vibra il tuo profondo.
Ma tutto quello che ci tocca,
te e me insieme
ci tende come un arco

che da due corde un suono solo rende
Su quale strumento siamo tesi,
e quale grande musicista ci tiene nella mano?
O dolce canto.






mercoledì 1 aprile 2020

Cuore immobile


Cuore immobile
Immobile era il mio cuore,
scorticato dalla pioggia battente d'estate,
dall'ebbrezza leggera della sera,
quando sospirava parole mielate
nei suoi accenti autunnali
mentre ascoltavo una melodia
appena appena accennata,
e me ne restavo assorto,
incantato, quando diceva:
sorgi e risorgi ancora
profumo d'estate,
odore di terra bagnata,
sorgi alla vita
sorgi all'amore
sorgi a ciò che fa
piangere e sognare
e vola, vola lontano
vola fino a sfiorare
le infinite meraviglie
e le sue eterne stagioni,
e canta, canta ancora
questo infinito canto d'amore....

A mio fratello Vincenzo...

La mia anima serena come luce che penetra nel cosmo non arriva mai a una meta, ma viaggia solitaria in mezzo a tante nebulose planetarie, e ...