La vita si nasconde negli
anfratti polverosi dei tappeti, tra il silenzio delle mani che si tacciano, o sopra quell’antica balaustra che s'affaccia, aspettando che arrivi il tempo dove le
memorie si spengono e gli usi e abusi più non corrispondono ai vuoti della sera, ma si fanno pallide sirene, immagini cartacee che volteggiano
nell’aria e che perdono di peso e consistenza, e che, come blocchi di cemento,
ingombrano lo spazio….
...e l'aria è ferma, rappresa, gira e
volteggia sempre uguale, non una ma più volte e volte, e gira e rigira sempre
su se stessa, ed io, in quest’istante, sono preso da ciò che conduce a niente o
a qualcosa che mi riporta a galla, all'esser fedele al patto che mai ho
sottoscritto, quando all’improvviso, m'illumino perché la vita mi ha fatto un
cenno e m’ha lanciato un semplice sospiro che mi spinge ad aggirarmi grintoso e solitario
in mezzo a questa folla che appena appena forse si prende la briga di sfiorarmi,
come se toccarmi fosse un delitto o una pena grave, ma che tu non sopporti, tu
che non vuoi passare tra gli anfratti impolverati, e aspettare paziente che
giunga quel relitto che mi riporti a galla, e allora taccio e lascio che corpo si
corroda e poi si disfa, e corro precipitoso in mezzo a tanti branchi che
si lanciano al galoppo e che precipitano nel vuoto…
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