La luce s’accartoccia
nella foglia gialla all’imbrunire. Riflessi gialli cigolano in una bottiglia
vuota di spumante, avanti indietro senza sosta. Flebili rintocchi oscillano nel
vuoto e gli incubi non cancellano le ombre della sera che oblunghe s’affollano
nella mente. E a me non resta che partire da questo mondo perché qui tutto è
fermo.
Ah, se i
desideri fossero candida neve, che fiocco dopo fiocco, soffice e leggera, s’accumula
sul fondo della schiena, sopportarne il peso sarebbe un gioco da ragazzi! Ma i
desideri son grandine che non si scioglie e s’abbatte a scudisciate sulla
pelle, violenta e impura come quella di un tamburo.
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