venerdì 30 luglio 2021

Apologhi e Favole di #brunocorino

Leggi opera:  Apologhi & Favole
«Il mondo deve diventare favola», scrisse un giorno Novalis.«Il mondo vero è diventato favola», rispose Nietzsche. Ma nel mondo attuale ci sono ancora autori che credono nel valore pedagogico delle favole? Ci sono ancora bimbi che chiedono: “Papà, mi racconti una favola?” Anni fa, un amico mi diceva che lui evitava di raccontare favole o fiabe ai suoi figli perché non voleva che crescessero nell’illusione di vivere in un mondo di favole. Il suo atteggiamento nei loro confronti rovesciava un aforisma di Nietzsche: «La verità è brutta, perciò evitiamo di renderla bella». Il mio amico credeva che fosse meglio educare i propri figli nel disinganno cautelativo. Raccontare favole significava per lui educare i propri figli ad essere degli “ingenui” nella vita. Infatti, soltanto un ingenuo può credere nelle favole!
Viviamo in un mondo spietato, in cui tante persone, quando accadono delle tragedie, non si fanno scrupoli di guadagnare sulle disgrazie altrui. Sono quegli imprenditori che ridono alla notizia di un terremoto perché pensano ai tanti soldi che pioveranno per la ricostruzione! Ecco, costoro sono gli “scaltri” della vita, quelli che hanno capito sin da fanciulli come gira il mondo, come si fanno gli affari, come s’ingrossa il loro portafoglio in ragione delle altrui disgrazie. Ebbene, io sono convinto che questi individui, quando erano bambini, non hanno mai ascoltato una favola. La loro fantasia s’è come atrofizzata, inaridita. Per riprendere Nietzsche, il loro mondo vero è diventato una favola, perché in quel mondo diventato favola sono incapaci di vedere le persone e le loro sofferenze, sono incapaci di percepire i loro drammi reali. Insomma, paradossalmente chi non ha avuto modo di ascoltare e di apprezzare da bambino una favola, da adulto è condannato a trasformare il suo mondo in una favola, ossia a vivere in un mondo dove non esistono persone reali con i loro dolori, ma soltanto "figurine" e occasioni di fare a spese loro qualche buon affare.

3 commenti:

Lucrezia ha detto...

Cos'è la "favola"?
Per me la favola è la dimensione senza tempo e senza spazio che ti allontana da tutto ciò che ha confini marcati. Sì, Bruno, concordo con te! È un grave errore non far crescere i ragazzi raccontando loro le favole e sono lontani anni luce coloro che pensano che raccontare favole non sia produttivo. Chi crede che tuffare un figlio nella realtà del quotidiano, e della vita in genere, è un ottimo modo per farlo crescere ha proprio sbagliato, perché la realtà è quella che è stata creata da altri e quindi è la limitazione del.pensiero degli altri mentre il raccontare favole è un regalo all'apertura mentale, per esplorare cose nuove e per entrare in dimensioni senza confini. No! Nkn private i vostri figli del piacere di sconfinare, perché ancorarli è solo una limitazione che non aiuta a crescere.

scaglie poetiche ha detto...

Naturalmente ho giocato su una situazione paradossale per rovesciare la realtà dell'esperienza! Personalmente credo che le favole siano destinate più agli adulti che ai bambini; intendo dire per i bimbi tutto il mondo è una favola, mentre gli adulti credono di vivere nella realtà e non sanno invece di vivere in un mondo fatto di metafore usurate dal tempo!
Buon sabato, Lucrezia e grazie del tuo commento interessante...

Lucrezia ha detto...

Auguriamoci solo nel lieto fine, sempre e comunque.
Buon sabato a te e grazie

A mio fratello Vincenzo...

La mia anima serena come luce che penetra nel cosmo non arriva mai a una meta, ma viaggia solitaria in mezzo a tante nebulose planetarie, e ...